Gli aquiloni tradizionali del Giappone al museo di Ikazaki

In questi post vi mostro e vi parlo di alcuni degli aquiloni che ho visto al museo degli aquiloni di Ikazaki (regione di Ehime). Il museo possiede un’ampia collezione di tako, così si chiamano gli aquiloni in giapponese, provenienti da ogni regione del Giappone, più alcuni esemplari dell’Asia.

Visitando il museo, ho imparato che gli aquiloni del Giappone possiedono un enorme varietà di forme, alcune delle quali piuttosto bizzarre. Solo un aquilone era romboidale come quelli dell’Occidente.
Alcuni avevano una forma così poco convenzionale che mi sono chiesta come potessero volare, eppure, grazie all’abilità dei maestri artigiani e degli operatori, gli aquiloni bizzarri volano.

Per esempio, a sinistra fra le foto della galleria, l’ape e Fukusuke, personaggio di buon auspicio, hanno maniche a vento per ali; Bekkakkō (in basso a destra) ha la lingua di fuori e gli occhi che luccicano mentre ruotano sul proprio asse orizzontale; tomoe dako, in basso al centro, ricorda la battaglia fra il clan dei Tokugawa e quello dei Takeda. I rombi sono simbolo dei Takeda e il ventaglio, quello dei Tokugawa.

aquiloni con due faccie che fanno la lingua

Noshiro dako, Otokoberabo e Onnaberabo, che nel dialetto locale significa bambino/a con la lingua di fuori.

Un tempo, in Giappone, tako era parte del folklore locale attorno a cui ruotava l’identità collettiva della comunità.
Infatti, ogni regione aveva aquiloni con forme e illustrazioni peculiari.
Per esempio gli aquiloni in foto (Noshiro-dako) hanno una struttura particolare con due stecche verticali nella zona mediale e tre orizzontali e sono tipici di Akita.

Gli aquiloni rispecchiano la stroria della varie regioni come i tako di Nagasaki, che sono per tradizione blu, bianchi e rossi perché risentono delle influenze cromatiche olandesi.

aquilone tradizionale di Nagasaki
Tako di Nagasaki

Nel 1700 il Giappone era un’isola chiusa al commercio internazionale e beni e cultura stranieri arrivavano al porto di Nagasaki solamente dall’Olanda.

Purtroppo il mondo degli aquiloni con il suo enorme patrimonio tecnico e culturale sta scomparendo. Le atelier dei maestri artigiani che li progettano, li creano a partire da bambù e carta tradizionale (washi) e li dipingono sono sempre meno numerose. 

Oggi, gli aquiloni volano solo nell’ambito di festival, spesso organizzati nel giorno della festa del bambino e, meno, nel periodo di Capodanno. Tuttavia, fino agli anni anteguerra, l’aquilone era un divertimento estremamente popolare.

Sebbene gli aquiloni fossero stati introdotti in Giappone dalla Cina già nel secolo VIII, la loro popolarità fiorí solo nella seconda metà del 1700, quando la carta divenne un bene relativamente comune. Allora si chiamavano Ika che in giapponese significa calamaro.

aquilone gigante in volo Ikazaki matsuri
Aquilone gigante in volo a Ikazaki

Fare vere e proprie battaglie di ika era un passatempo estremamente popolare fra adulti. Le battaglie, però, pare divennero talmente frequenti e accese da causare gravi incidenti e indurre lo shogun Tokugawa a vietarne, tout court, l’uso per motivi di sicurezza ad eccezione del periodo di Capodanno.

Ho sentito di un aneddoto (non so quanto attendibile) secondo cui il divieto di Tokugawa non impedì a un trasgressore fantasioso di fare volare il proprio aquilone dicendo che non si trattava di ika (calamaro) ma di tako (che in giapponese significa polpo) e piano piano gli aquiloni a Edo, oggi Tokyo, vennero chiamati tako, invece di ika.

Dopo il fermo imposto dalla seconda guerra mondiale e l’introduzione di nuovi giochi occidentali, l’usanza di giocare con l’aquilone si perse progressivamente e, come vi ho già anticipato, oggi gli aquiloni volano nell’ambito di matsuri, specialmente nel giorno della festa del bambino, che si tiene il 5 di maggio.

Altre notizie sulla festa del bambino in Giappone, le troverai qui: usanze della festa del bambino in Giappone.

L’aquilone è augurio di felicità e fortuna ed è per questo che fin dai secoli passati vola per celebrare il capodanno, la festa del bambino e la sua nascita.  

Un tempo, la nascita di un bambino/a veniva celebrata in forma privata con il volo di un aquilone a forma di kimono (sodetako, aquilone con le maniche, nella foto) con disegni di aironi o di Ebisu, la divinità dell’abbondanza.
Oggi, l’usanza si è persa e in alcune regioni, nel giorno della festa del bambino, volano grandi tako che portano in cielo i nomi di tutti i nati nell’arco dell’anno.

Gli ideogrammi dei tako celebrativi (Iwai-dako), nella foto in alto, sono quelli dell’airone e della tartaruga (entrambi simbolo di longevità) disegnati per vedersi bene dal basso.

Non mancano tako con il viso di personaggi eroici della storia e della mitologia, che combattono contro demoni e contro il male.
Ne sono esempio il personaggio di Kintarō, bambino munito di forza erculea e gli altri due aquiloni nella foto. Quello di mezzo rappresenta Minamoto no Yoritomo attaccato alla testa da Shuten Doji e l’ultimo aquilone veniva fatto volare in occasione del quarantaduesimo e trentacinquesimo compleanno, rispettivamente per gli uomini e le donne , anni ritenuti critici per la religione shintoista.

tako contro gli incendi
Yakko-dako raffigurante un pompiere

Un tempo, gli aquiloni volavano per scongiurare calamità come gli incendi, vera propria piaga del Giappone antico e moderno.
Lo Yakko dako (aquilone con figura umana) con il disegno del pompiere e la scritta 火用心 hiyōjin, in foto ne è un esempio.

火の用心 è un invito a non dimenticare il fuoco acceso e ne ho parlato nel post sul mese dedicato alla prevenzione degli incendi in Giappone

Aquilone con Tojin

Per allontanare la malasorte si ricorreva pure alla rappresentazione di diavoli e mostri come Aizu Tojin di Fukishima, che spaventa la cattiva sorte facendo gli occhiacci e la lingua.

Porta un elmetto da guerra con un animale che pare morderlo.  Pare che quest’aquilone sia pervenuto dalla Cina attraverso il porto di Nagazaki.

E poi tanti colori e tante altre forme buffe e giocose.

Il museo degli aquiloni di Iwazaki si trova a cinque minuti di macchina dalla città di Uchiko.

Forma e significato delle decorazioni tradizionali d’inizio anno in Giappone .

In Giappone, dal 26 di dicembre e per le prime due settimane di gennaio, vengono esposte decorazioni tradizionali di inizio anno dal significato e nome peculiare: kadomatsu, kagami mochi e shimekazari.

Queste decorazioni del capodanno giapponese non sono semplici ornamenti ma yorishiro, cioè dimore per ospitare divinità (kami) e, in particolare, la divinità Toshigami.

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