Sakura, i ciliegi da fiore del Giappone, sono lo spettacolo di primavera


La fioritura dei ciliegi da fiore del Giappone, i sakura, caratterizza una buona parte della primavera del Giappone considerando tutta la sua latitudine.
I primi sakura fioriscono nell’arcipelago di Okinawa (a Sud-Ovest) a inizio marzo, mentre a Nord-Est, nell’isola dell’Hokkaido occorre aspettare fino a maggio.

I ciliegi da fiore giapponesi più conosciuti al mondo occidentale sono quelli quasi bianchi (somei yoshino), ma ne esistono più di 600 varietà con fiori semplici o composti che coprono tutte le tonalità del rosa.

Quando i sakura sono in piena fioritura (mankai, 満開 piena apertura) la loro chioma pare una soffice nuvola di petali. Sono di una bellezza commuovente e ogni anno li guardi, li fotografi, e li evochi nelle tue canzoni e poesie. 

  • tempio giapponese e fioritura dei kawazu-zakura
  • albero di sakura del tipo shidare
  • fiori di ciliegio bianchi

I fiori dei sakura sembrano sbocciati grazie a un incantesimo, perché, il giorno prima, al loro posto c’erano solo tanti boccioli verdi e completamente chiusi.

È una felicità immensa andare a fare hanami (hana significa fiore e “mi”, sta per miru, vedere), andare a passeggiare sotto i sakura in fiore per contemplarli.
È anche bello osservare i fotografi amatoriali all’opera e gioire con loro dei risultati, che ti mostrano pieni di orgoglio.
Le mamme fanno vedere per la prima volta i fiori ai loro bambini di pochi mesi e i vecchietti con il naso in sù estasiati, mi fanno tenerezza. 
Insieme agli umani anche api e uccellini festeggiano l’arrivo, o quasi, della primavera.

Fiore di sakura, simbolo di bellezza effimera e brevità delle vita. 

Improvvisamente fioriscono, ti stordiscono con la loro bellezza e svaniscono in una miriade di petali, che scendono ondeggiando al vento a formare tappeti bianchi o rosa. Il tutto si consuma in un settimana, e se fa caldo, anche in meno tempo.

Fiori di sakura, simbolo di cambiamento; segnano l’inizio di nuove fasi della vita. 

Nella maggior parte dell’Honshu, i sakura fioriscono fra fine marzo e i primi giorni di aprile, in concomitanza con l’inizio dell’anno fiscale e accademico.

ragazza vestita con akama e shidarezakura
Shidare sakura e ragazza in akama che festeggia la laurea

La fioritura dei sakura, pertanto, segna l’inizio di un nuovo anno scolastico, il conseguimento del diploma o della laurea; l’inizio del primo impiego o di uno nuovo. 

Come un orologio, scandisce inizio e fine di momenti importanti della vita. 

E fu il loro fiorire di grande conforto nei momenti che seguirono lo tsunami e il disastro nucleare del 2011. Allora, forse più che in ogni altro momento, i sakura in fiore furono per molti una promessa di rinascita e fonte di forza e speranza nel domani. 

Somei-yoshino
Aprile 2020, la mia mascherina appesa ai sakura sperando nella fine del coronavirus.

Tuttavia i sakura, in tempi antichi non erano popolari come ora. Il fiore per antonomasia era quello del pruno (ume).
Poi, nel medioevo Giapponese cioè nel periodo Heian, la corte imperiale cominciò ad apprezzare gli yama sakura, il ciliegio delle montagne, quello selvatico.

I sakura iniziarono a popolare poesie, ad essere piantati nei giardini e divenne popolare fare dei ricevimenti sotto ai sakura in fiore e fare passeggiate per ammirarli (hanami).

È ancora oggi tradizione giapponese fare hanami e accompagnarlo con un pic-nic.

Dovunque ci sia un viale con dei sakura, o un parco, vengono poste lanterne tematiche per creare aria di festa, come quelle che vedete nella foto di apertura del post.

Al mattino presto, nei parchi, inizia la gara per occupare il posto migliore con un telone di vinile azzurro.
In breve tempo, sotto agli alberi è coperto di azzurro e si cammina in punta di piedi per non pestare i teloni posti, talvolta, quasi a sovrapporsi.

fioritura dei somei yoshino

A fare picnic c’ è la famiglia tranquilla che si rilassa mangiando cibo portato da casa; la combriccola di giovani chiassosi con radio e cibo comprato; il gruppo di amici con barbecue e frigoriferi portatili; il gruppo degli anziani più attenti alla birra e al saké che ai fiori.

Proprio una gran festa.
E per chi non è stanco o non ha potuto fare hanami di giorno, c’è la possibilità di fare yosakura, cioè un hanami serale, osservando i fiori illuminati da lanterne di carta colorata appese a file fra un albero e l’altro. 

Kotatsu: l’amico dell’inverno nelle case del Giappone

Siamo nel periodo più freddo dell’anno, quando di notte ghiaccia e parte del Giappone si ricopre di neve. Quando si seguiva l’antico calendario lunare, questo era il periodo daikan (dal 20 gennaio al 2 febbraio).
Ho pensato che fosse il periodo giusto per presentarvi kotatsu: un oggetto atto a scaldare le persone.

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Hoshigaki, kakishibu e le mille vite dei kaki

Il frutto di novembre in Giappone è senza dubbio il kaki e non solo quale frutto autunnale da mangiare fresco o secco, ma anche per le sue numerose proprietà, una volta trasformato.
Infatti, da secoli i kaki sono usati per produrre un caratteristico liquido marrone che rende carta e legno impermeabili e protetti da insetti.
Vediamo, in questo post, i diversi modi usi dei kaki.

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Vivere l’estate in Giappone attraverso i cinque sensi

Vivere in Giappone d’estate è particolarmente difficile a causa della temperatura e dell’umidità molto alte. Vi ho già parlato in un post di come d’estate sudare e cortine naturali aiutano a tenere ombra e fresco in casa.
Vedremo invece in questo post come i Giapponesi abbiano perfezionato l’arte di percepire il fresco attraverso i cinque sensi e come l’estate abbia odori, sapori e colori particolari.

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Estate in Giappone: strategie naturali per il fresco in casa

Non è facile vivere in Giappone d’estate. Il clima è caldo e umido con temperature che raggiungono i 40 gradi e percentuale di umidità che oltrepassa abbondantemente l’80%. L’aria è soffocante e non rimane che starsene in casa con condizionatore accesso giorno e notte.

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