Continua il viaggio nel mondo delle case rurali tradizionali del Giappone.
In post precedenti, abbiamo visto come sono fatte le case rurali tradizionali e le bellissime case rurali di Shikokumura, un villaggio in cui sono state raccolte numerose case rurali antiche del Settecento e Ottocento.
In questo spiego alcuni dei fattori storici, economici e demografici che stanno alla base della loro scomparsa progressiva dal paesaggio rurale.
Fattore storico: la costruzione della casa rurale tradizionale del Giappone non seguiva standard
Il primo gradino verso la scomparsa delle case rurali tradizionali del Giappone venne posto a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento, quando la cultura Occidentale penetrò il Giappone e furono adottati metodi di educazione sulla base di quelli occidentali, cioè basati sullo studio dei testi.
La casa rurale era costruita con tronchi appena sgrossati a cui erano lasciate curvature e nodosità. Pertanto, ogni casa costituiva una caso architettonico a parte la cui costruzione richiedeva nozioni e conoscenze empiriche, tramandate oralmente.
Poco si adattava all’insegnamento sui banchi di scuola.
Al contrario, i metodi di costruzione occidentali, essendo basati su materiale squadrato e seguendo principi precisi, si prestavano bene alla loro trasmissione in forma scritta.
In sintesi: la difficoltà di mettere in forma scritta il patrimonio culturale relativo alla costruzione della minka (termine giapponese per casa vernacolare) ne facilitò la progressiva perdita.
L’architettura d’ispirazione occidentale investì dapprima il mondo urbano e in seguito quello rurale
Fattore demografico: la disgregazione delle comunità rurali
La struttura portante della casa rurale del Giappone era costruita da carpentieri specializzati e itineranti mentre tutto il resto veniva costruito e mantenuto dal proprietario con l’aiuto della comunità rurale intera.

Per esempio, il rifacimento del tetto in paglia di miscanto avveniva ogni vent’anni a rotazione e ogni anno c’erano diversi tetti da rifare.
Oltre al lavoro di riparazione del tetto, occorreva curare il miscanto perché crescesse rigoglioso e alla lunghezza e spessore adatti per i i tetti. Occorreva, inoltre, farlo seccare, stivarlo nei magazzini. Tutte operazioni che venivano svolte collettivamente.
Con il massivo esodo dalle campagne alla città, la manutenzione delle case rurali divenne difficile per i pochi anziani rimasti in villaggi spesso lasciati in isolamento dal punto di vista infrastrutturale.
La qualità del miscanto, non curato in modo proprio, s’impoverì e la manodopera specializzata si perse a mano a mano che calava la richiesta di costruire una casa tradizionale .
Il risultato fu l’aumento dei costi del materiale e della mano d’opera per la manutenzione della casa rurale.

I primi a scomparire dal paesaggio furono i kayabuki yane, i tetti di miscanto, che vennero coperti con lamine di acciaio o con lamine dai motivi a tegola.
Andare oggi in campagna in alcune zone del Giappone è spesso vedere tanti tetti scintillanti al sole.
Fattore economico: mantenere una casa rurale costa
Ristrutturare una casa rurale antica è un processo molto costoso per la perizia che occorre e per il costo del materiale naturale.
Ho accennato nel paragrafo precedente al costo del miscanto e aggiungo, ora, la difficoltà di reperire legname stagionato di castagno o di altri alberi che non siano cedri.

I cedri, utilizzati nella costruzione delle case moderne, hanno sostituito altri tipi di alberi rendendo difficile sostituire il legno nelle case rurali antiche senza rovinarne il valore.
Occorre, pertanto, fare una difficile e costosa opera di ricerca e recupero del legname, spesso proveniente da altre case tradizionali meno fortunate.
Di conseguenza, una vecchia casa rurale è recuperata se ha un valore tale da giustificarne il costo della ristrutturazione.
Molte delle case che non rientrano nello standard di “casa di valore” vengono lasciate in abbandono, soprattutto in quelle zone dove la scarsa affluenza di turismo non rende conveniente la loro messa a reddito come piccoli hotel, caffetteria, museo, negozio.


Ho parlato con diversi proprietari, che ancora vivono in una casa il cui tetto avrebbe bisogno di manutenzione.
Il prezzo per ripristinarlo è di molte migliaia di yen.
La maggior parte dei proprietari vorrebbe tenere il tetto in paglia per la sua peculiarità e per un senso di responsabilità culturale ma valuta la sua scarsa durata e la sua bassa capacità di isolare dal freddo come fattore a favore della sua costruzione ex novo come tetto a tegole.
Ottenere sussidi regionali o comunali è cosa impossibile quando la casa non è in una zona protetta da una speciale legislazione come avviene nei villaggi che vedremo nel prossimo paragrafo.
La casa rurale tradizionale è un ricco patrimonio architettonico e culturale che andrebbe maggiormente tutelato.
Dove vedere case rurali abitate
Qualche minka con tetto in miscanto è visibile nelle campagne delle regioni occidentali del Giappone, non interessate dal disastroso tifone Isewan, che colpì la regione del Tōkai (Aichi, Mie, Gifu, Shizuoka) nel 1959.

Oggi si possono vedere e talvolta visitare delle minka in villaggi tutelati come quelli di Gokayama (regione Toyama) e Shirakawa (regione Gifu), patrimonio culturale dell’UNESCO, del villaggio di Miyama (vicino a Kyōto) sotto la protezione dei beni culturali della regione di Kyōto.
In questi villaggi, la gente vive nelle minka ed è obbligata a non alterarne l’aspetto esterno e strutturale (le zone interne possono essere cambiate).
Associazioni per la conservazione e conversione delle case rurali
Di recente, si assiste a un ritorno della popolazione giovane alle campagne e a un interesse della popolazione straniera verso la casa rurale. Fra le varie associazioni:
la Japan Minka Revival Association opera a livello nazionale con l’obiettivo di dare supporto alla pianificazione per il restauro e la conversione delle minka, e renderle abitabili secondo le nuove esigenze dell’abitare. Attorno all’Associazione si raccolgono architetti, proprietari, studiosi e per chiunque abbia interessi professionali circa la casa rurale tradizionale del Giappone;
la Minka Society opera nel campo del mantenimento della casa rurale (molto spesso posseduta da stranieri) con seminari, eventi e attraverso la pubblicazione di un giornalino scaricabile.





