Questo articolo analizza i segreti dell’architettura dei kura ovvero come sono fatti i magazzini tradizionali del Giappone. Nei kura venivano conservati i beni preziosi come la raccolta stagionale di riso, le merci da vendere, i tesori di famiglia, le materie prime per l’attività professionale della famiglia.

Nei grandi kura del porto di Osaka venivano conservati tutti i beni da spedire alla capitale oltre al riso pagato come tassa allo Shogunato di Edo. Nei kura di Edo, venivano conservate le merci di cui fruire nella capitale.

Pensate a quanto queste costruzioni fossero importanti, quanta fiducia i loro proprietari vi riponevano per lasciarci dentro i loro averi più importanti.
Questa fiducia derivava dal fatto che i kura avevano la caratteristica essenziale0ol di essere costruzioni resistenti al fuoco.
Le caratteristiche architettoniche dei kura, li rendono fortezze contro gli incendi

I kura erano più o meno grandi a seconda della ricchezza del loro proprietario e pertanto spannano dalla casetta a lato dell’abitazione principale all’edificio a due piani.
Sembrano costruiti in muratura per via dell’intonaco di calce che, spesso, li ricopre ma, in realtà, sono fatti di terra, corde di paglia, legno e bambù come ogni edificio tradizionale del Giappone.
Lo spessore delle pareti è di circa 30-40 cm. Le finestre e le porte hanno ante di metallo o di terra intonacata spessa circa 15-20 cm.
Il tetto, a due spioventi, è rivestito di tegole e la sua funzione è quella di proteggere il soffitto del kura, che è fatto di terra e paglia come i muri. Tale funzione è particolarmente evidente quando viene lasciata un’intercapedine fra tetto e muri.

Le caratteristiche esterne dei kura variano di regione in regione. Esistono kura di sola terra (tsuchi kabe), kura rivestiti totalmente o in parte di assi di legno con la superficie carbonizzata (yakisugi ita, con alto punto di fiamma e resistenza alla salinità) e altri ancora sono piastrellati. Questi ultimi sono i kura più decorativi e preferiti dalle classi dei mercanti del periodo Edo.
Namako è funzionalità che appaga l’occhio

I namako sono rilievi bianchi di terra e calce posti fra le piastrelle nere che rivestono i punti dei kura esposti alle intemperie. Secondo i Giapponesi, questi rilievi sembrano delle oloturie, che in lingua giapponese si dicono namako.
Il namako oltre a unire le piastrelle, copre anche i buchi lasciati dai perni per la loro messa in posa. Per esempio, nella foto sopra, un piccolo cerchio di calce copre il buco lasciato nella piastrella dal perno centrale. La soluzione ha pure un buon effetto decorativo.

Osservando i motivi formati dal namako possiamo comprendere se un kura è più vecchio di un altro oppure se è stato ristrutturato.
I primi kura infatti avevano un namako che univa piastrelle posate secondo linee orizzontali. Questo tipo di namako tuttavia non era funzionale in quanto non coadiuvava il drenaggio dell’acqua dalle pareti.
Pertanto, successivamente le piastrelle vennero posate ruotate di novanta gradi e il namako acquistò un andamento diagonale, che permise un drenaggio efficiente delle pareti.
Dove vedere i kura

I kura sono un po’ da tutte le parti, soprattutto in campagna e nelle periferie, ma per vedere tanti kura possenti occorre recarsi in alcune città.
Alcune città hanno perfino “kura” nel loro nome: Kurashiki (letteralmente villaggio dei Kura) nella regione di Okayama; Kurayoshi nella regione di Tottori.
Andremo a visitarli insieme nei prossimi post.
Mantenere e ristrutturare un kura ha dei costi notevoli e spesso chi li possiede non può dedicarci i fondi necessari. Per questo motivo non è difficile vedere molti kura trasformati in negozio, in ristorante o in rovina.
I kura in rovina si vedono nelle zone meno turistiche, nelle campagne, lungo le coste. Spesso sono appartenuti a famiglia cadute economicamente in disgrazia o senza successori o con successori non particolarmente ricchi.
Lo sapevi che…

Durante la seconda guerra mondiale tutti i kura intonacati a calce erano stati dipinti di nero per non fungere da punti di rifermento per i bombardieri aerei americani?