Il tre di marzo, in Giappone, si celebra l’Hina matsuri, conosciuto anche come festa delle Hina, con cui viene propiziata salute e felicità alle bambine.
In Italia, l’Hina matsuri è noto anche come festa delle bambine o festa delle bambole, ma questi due appellativi non trovano riscontro qui in Giappone e in questo post ne capirete il perché.
Il fulcro dell’Hina matsuri sta nel dare ospitalità alle divinità protettrici delle bambine attraverso delle figure antropomorfe, le Hina, nelle case dove c’è una figlia.
La festa delle Hina è molto sentita ancora oggi ma ha subito modificazioni profonde a causa degli ovvi cambiamenti dello stile di vita,
Ne ho parlato in questo post sull’Hina matsuri ieri e oggi
Significato delle Hina
Le Hina ospitano le divinità del focolare domestico

La funzione delle Hina è di fungere da yorishiro, cioè di attrarre le divinità protettrici del focolare domestico offrendo loro dimora temporanea.
In cambio dell’ospitalità ricevuta, le divinità offriranno benevolenza e protezione alle bambine della casa, propiziandone la crescita sana (che un tempo si traduceva necessariamente in fertilità).
Pertanto, le Hina, per quanto siano a tutti gli effetti bambole (spesso create da artigiani specializzati), non sono delle bambole in senso proprio.
Per questo motivo non si parla mai di festa delle bambole in Giappone e non si chiama mai ningyō, bambola, una Hina.
Caratteristiche delle Hina e loro esposizione
Le Hina sono sempre esposte in coppia: le dairibina

Le Hina sono una coppia vestita in abiti imperiali: la dama si chiama mebina e il signore obina.
Vestono secondo la moda del periodo Heian (794-1185) e per questo vengono chiamate dairibina, da dairi che è il nome del palazzo imperiale.

Nonostante i vestiti, le dairibina non rappresentano l’imperatore e l’imperatrice ma sono semplicemente la mebina e l’obina.
La mebina dei nostri giorni è vestita con il jūnihitoe come dettava la moda del X-XI secolo.
Il jūnihitoe è una serie di dodici vesti indossate una sopra l’altra in una successione cromatica rigidamente codificata.
La successione rifletteva la stagione e si adattava al tipo di evento.
Nel caso delle Hina, la combinazione prevalente è quella della primavera con il verde ancora fresco e i colori dei fiori del pesco.
L’obina, invece, veste in sokutai: l’abito formale indossato dall’imperatore e dalle figure più vicine alla sua figura.
L’aspetto generale delle Hina e il modo di esporle sono cambiati nei secoli, ma è rimasto invariato ad oggi il fatto che:
- l’esposizione della coppia di Hina costituisce la forma espositiva necessaria e sufficiente del rito dell’Hina matsuri;
- ogni oggetto esposto oltre alla coppia di Hina è un semplice corollario privo di significato di yorishiro.
La mebina sta a destra o a sinistra dell’obina?
Le dairibina possono avere la mebina posta a destra o a sinistra della obina, a seconda che la posizione rifletta lo stile del Kansai (l’area a cui appartiene Kyōto) o del Kanto (a cui appartiene Tōkyō). Quindi le foto non sono state ruotate!

Ma vediamo perché ci sono due stili diversi nella posizione delle Hina.
In Giappone, tradizionalmente la parte sinistra è considerata dominante su quella destra, per questo motivo fino alla fine del periodo Meiji la obina stava a sinistra della meibina.
Quando venne incoronato l’imperatore Taishō, nel 1912, alla cerimonia d’incoronazione l’Imperatore seguì l’etichetta occidentale e si pose a destra dell’Imperatrice.
Da allora anche le Hina vennero ordinate secondo la moda di Tōkyō, ma a Kyōto continuano ad essere poste nel mondo tradizionale.