Tsuwano: un tesoro da scoprire nella regione di Shimane

Tsuwano è un piccolo paese fra le colline della zona occidentale di Shimane.
Lontano dai principali circuiti turistici, ma non privo di visitatori, ha molto da offrire in termini di storia, folklore e cultura.

La città è registrata come importante eredità culturale del Giappone per i suoi angoli che hanno mantenuto l’atmosfera disegnata in un’opera del XIX secolo: Hyakkeizu.
Ho voluto tornare a Tsuwano dopo tanti anni e ho ritrovato intatto il suo fascino.

Arrivando in treno alla stazione di Tsuwano, i colori sono il verde delle colline e il rosso vermiglio che sbuca dalla vegetazione: i torii del tempio Taikodani Inari da cui iniziamo la nostra visita.

Il tempio Taikodani Inari è uno dei cinque grandi templi del Giappone dedicati alla divinità Inari: la divinità del riso, che un tempo significava sopravvivenza per alcuni e abbondanza economica per altri.
Pertanto, Inari è da sempre una delle divinità più venerate del Giappone, e oggi i suoi templi sono visitati da chi possiede o comincia un business.

Taikodani Inari mostra molti degli elementi tipici dei templi dedicati a Inari: è costruito su una collina; lascerete il mondo secolare e contaminato passando sotto a una lunga galleria di torii votivi rossi; vedrete statue di ogni dimensione raffiguranti una volpe, il messaggero fra gli Uomini e Inari.

Taikodani Inari fu costruito nel XVIII secolo per proteggere il castello di Tsuwano dal male. Il castello venne demolito dopo la caduta del regime feudatario, alla fine del 1800 e ora rimangono solo le imponenti basi in pietra.

Lasciato Takodani Inari, andiamo a passeggiare lungo la strada principale di Tsuwano: Tonomachi-dōri.

Il quartiere dei samurai

Tonomachi-dōri taglia il quartiere in cui abitavano i samurai di alto rango e vietato alla gente comune.

veduta della Tonomachi-dori

Ha un aspetto arioso: bianco è il suo lastricato e bianchi sono i muri, che un tempo proteggevano le case dei samurai dai pericoli della strada.
I muri decorati a namako danno movimento e gentilezza alla via, e carpe offrono una nota di colore lungo i canali ai lati della strada.

I tetti di tegole rosso-marrone non stupiscono gli Occidentali ma in Giappone queste tegole (Sekishu Gawara) sono rare. Sono resistenti alle basse temperature tipiche di questa zona ed erano e sono assai costose.
Le stesse tegole, le abbiamo viste sui tetti di Fukiya, il ricco villaggio dell’ocra rossa.

Poche costruzioni e qualche pezzo di giardino hanno resistito al tempo. Tuttavia, i numerosi cancelli di legno rimasti rendono l’idea dello status di chi abitava la Tonomachi-dōri.

Hanko Yoroikan accademia in Tonomachi dori Tsuwano
Facciata della Yoroikan

Fra le costruzioni d’interesse troviamo la Hanko Yoroikan–una scuola fondata nel 1786 per insegnare Confucianesimo e arti militari.
La scuola si rivelò, nel tempo, aperta alla nuova cultura Occidentale, che penetrava nel Giappone attraverso il porto di Nagasaki. Presto iniziò a insegnare discipline Occidentali fra le quali Medicina.

Fra gli intellettuali che studiarono alla Yoroikan vi furono Mori Ogai and Nishi Amane.
Mori Ogai inizialmente un dottore in servizio nell’esercito divenne uno scrittore importante.
Nishi Amane fu un pensatore e introdusse in Giappone il concetto di filosofia. Fu Lui a coniare il nome: tetsugaku (哲学), filosofia.

La chiesa cattolica di Tsuwano

Nel quartiere dei samurai spicca il campanile della chiesa cattolica di Tsuwano, fondata a fine Ottocento ma ricostruita nel 1931.

Chiesa Cattolica Tsuwano interno

Il suo interno ha dei tatami al posto delle panche, ma durante le funzioni vengono offerte sedie pieghevoli!
La chiesa ricorda il legame di Tsuwano con il Cristianesimo. All’interno è spiegata la storia di trentasette Cristiani martiri, deportati a Tsuwano dalla provincia di Nagasaki. Vi parlerò ancora di loro in questo post.

La parte settentrionale della Tonomachi-dori

La zona settentrionale della Tonomachi-dōri non ha i muri bianchi ma conserva numerose case storiche e Tsuwano heritage museum. Il museo introduce vari aspetti della città ed espone una copia dello Hyakkeizu, i cento disegni del 1865 che rappesentano una fotografia dellaTsuwano feudale.

Disegni antichi delle vedute di Tsuwano
Pannello con le illustrazioni dell’ opera Tsuwano Hyakkeizu che documenta la Tsuwano del 1865 . 

Dei vari negozi storici affacciati sulla via ho visitato quello dei produttori di zaracha: Komien Kamiryo Chaho.
Zaracha è un tè dal gusto delicato fatto con tutte le parti della kawaii ketsumei: una pianta della famiglia delle leguminose.


Il tè è bevuto da secoli, in particolare, nella regione di Shimane e si dice che abbia proprietà purificanti.

Diviso dal paese dalla stazione ferroviaria, c’è un tempio in cui furono portati i corpi di trentasette cristiani uccisi per non avere abiurato la loro fede, nel 1868 (il Cristianesimo fu proibito in Giappone dal 1636 al 1875).  Il tempio è Komyōji (a sinistra nella foto), un tempio tranquillo che, come tanti altri, mescola statue di Jizō vestite con bavaglini rossi a oggetti di vita famigliare (un cesto da pallacanestro: perché il monaco e la sua famiglia vivono nell’edificio a fianco del tempio).

I Cristiani provenivano da Urakami, nella provincia di Nagasaki. Dopo più di duecento anni di preghiera nascosti nelle catacombe, la comunità Cristiana di Urakami ruppe la clandestinità per avere interpretato in modo errato un trattato di tolleranza firmato dallo shogun Tokugawa. Il trattato era valido solo per alcuni stranieri residenti in una zona limitata della città di Nagasaki e non di carattere generale.

Centocinquantatre Cristiani vennero, così, deportati a Tsuwano e trentasette morirono in seguito alle torture. Furono portati a Komyōji e seppelliti nella montagna alle spalle del tempio, nel luogo in cui, ora, sorge la Cappella Otome Toge Santa Maria (a destra nelle foto), costruita nel 1931.

Tempio Yomeiji

Poco lontano dalla Cappella c’è Yomeiji. È immerso nel verde degli aceri e deve essere uno spettacolo in autunno!
Fu fondato nel XV secolo ma l’edificio è del 1729.

Yomeiji visto dall'esterno

Il tempio era, nel periodo Edo (1603-1867), uno dei più grandi templi della scuola Zen Soto, e il suo splendore passato è visibile nella splendida architettura dell’edificio principale, nell’imponente tetto in paglia di miscanto, nei suoi interni e giardino.

Il tetto è stato rifatto di recente ma il tempio avrebbe bisogno di maggiori cure.

Le sue stanze hanno fusuma dipinti nella prima metà del XIX secolo da artisti locali e il giardino è di squisita composizione.

Infine, un angolino dedicato a un luogo in cui alloggiare, che raccomando: Tsuwanomad.

Tsuwanomad, che gioca sul doppio significato di Tsuwano-nomad (nomade) e no mado (la finestra di Tsuwano in giapponese).

È una casa deliziosamente ristrutturata composta da tre camere per una ricezione di otto ospiti in totale. Il punto delizioso dell’albergo è l’atomosfera di casa, l’accoglienza semplice, curata e dolce che la padrona, Kanako San, e la sua assistente sanno offrire.

Sempre gentili e sorridenti, solerti ma mai invadenti, rendono l’albergo ospitale, rilassante. Una piccola biblioteca invita alla lettura lenta e a sfogliare l’album di foto che Kanako San ha scattato nel suo viaggio alla scoperta del mondo.

Sugaya-sannai, l’ultimo villaggio della tatara del Giappone

Nella città di Unnan, nel profondo entroterra della regione di Shimane, si trova il piccolo villaggio di Sugaya (Sugaya-sannai) dove dal 1751 al 1921 fu prodotto acciaio con la tecnica tradizionale della tatara.

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