I ciliegi da fiore del Giappone, sono lo spettacolo di primavera

Aggiornato aprile 2024

La fioritura dei ciliegi da fiore del Giappone caratterizza una buona parte della primavera.
I primi alberi fioriscono nell’arcipelago di Okinawa (a Sud-Ovest) a inizio marzo, mentre a Nord-Est, nell’isola dell’Hokkaido occorre aspettare fino a maggio.

I ciliegi da fiore si chiamano sakura in Giappone e i più conosciuti al mondo occidentale sono quelli bianchi (somei yoshino), ma ne esistono più di 600 varietà ibride con fiori semplici o composti che coprono tutte le tonalità del rosa.

Quando i sakura sono in piena fioritura la loro chioma pare una soffice nuvola di petali. Sono di una bellezza commovente e ogni anno li guardi, li fotografi, e li evochi nelle tue canzoni e poesie. 

  • tempio giapponese e fioritura dei kawazu-zakura
  • albero di sakura del tipo shidare
  • fiori di ciliegio bianchi

Sembrano sbocciati grazie a un incantesimo perché si aprono laddove il giorno prima c’erano solo tanti boccioli grigio-verde e duri.

C’è qualcosa di diverso nel sentire e nell’aspettare la fioritura dei sakura rispetto ad altri fiori.
Il loro stesso nome parla di divinità: secondo la tradizione, la divinità dei campi, Sa, ogni anno cala sulle colline e si annida negli alberi facendoli fiorire di bianco. I sakura pertanto sono il luogo, la casa (kura) dove Sa dimora.

Oggi i sakura che si ammirano sono ibridi e non sono considerati alberi sacri ma tuttavia l’origine del nome dimostra una certa sensibilità della gente verso quest’albero.

È una felicità immensa andare a fare hanami (hana significa fiore e “mi”, sta per miru, vedere), andare a passeggiare sotto i sakura in fiore per contemplarli.
È anche bello osservare i fotografi amatoriali all’opera e poi gioire con loro dei risultati, che ti mostrano pieni di orgoglio.
Le mamme fanno vedere per la prima volta i fiori ai loro bambini di pochi mesi e i vecchietti con il naso in sù estasiati, mi fanno tenerezza. 
Devo dire, però, che in questi ultimi anni vedo una percentuale sempre maggiore di anziani fare foto a raffica con il cellulare.

Insieme agli umani anche api e uccellini festeggiano l’arrivo dei sakura.

Fiore di sakura, simbolo di bellezza effimera e brevità delle vita. 

Improvvisamente fioriscono, ti stordiscono con la loro bellezza e svaniscono in una miriade di petali, che scendono ondeggiando al vento a formare tappeti bianchi o rosa. Il tutto si consuma in un settimana, e se fa caldo, anche in meno tempo.

Fiori di sakura, simbolo di cambiamento; segnano l’inizio di nuove fasi della vita. 

Nella maggior parte dell’Honshu, i sakura fioriscono fra fine marzo e i primi giorni di aprile, in concomitanza con l’inizio dell’anno fiscale e accademico.

ragazza vestita con akama e shidarezakura
Shidare sakura e ragazza in akama che festeggia la laurea

La fioritura dei ciliegi, pertanto, segna l’inizio di un nuovo anno scolastico, il conseguimento del diploma o della laurea; l’inizio del primo impiego o di uno nuovo. 
Come un orologio, scandisce inizio e fine di momenti importanti della vita. 

Il fiorire dei sakura fu di grande conforto nei giorni che seguirono lo tsunami e il disastro nucleare del 2011. Allora, forse più che in ogni altro momento, i sakura in fiore furono per molti una promessa di rinascita e fonte di forza e speranza nel domani. 

Somei-yoshino
Aprile 2020, la mia mascherina appesa ai sakura sperando nella fine del coronavirus.

Tuttavia i sakura, in tempi antichi non erano popolari come ora. Il fiore per antonomasia era quello del pruno (ume).
Poi, nel periodo Heian (794-1185), la corte imperiale cominciò ad apprezzare gli yama sakura, alberi selvatici.

Sono quindi questi alberi bianchi, più modesti dei loro futuri parenti ibridi che ispirarono poesie e pensieri sulla caducità delle cose.

La corte imperiale cominciò, successivamente, a organizzare ricevimenti sotto ai sakura in fiore.
Osservare i sakura fu poi usanza dei samurai, nel periodo Kamakura e infine, nel periodo Edo, anche i ceti non aristocratici poterono godere della loro bellezza.

È tradizione dei Giapponesi andare a fare hanami, cioè osservare i fiori dei sakura facendo un pic-nic sotto agli alberi.
È un occasione per riunire la famiglia e fare contenti i bambini, per ritrovarsi con amici e colleghi ad ogni età. E poi c’è sempre qualche gruppo più attento alla birra e al saké che ai fiori!

hanami in Giappone

Sui libri si legge che facendo hanami si mangiano dolci particolari quali hanami-dango e sakura mochi, ma le mie interviste alla gente mi hanno confermato che fra i giovani nessuno mangia questi dolci facendo hanami, si preferisce dove possibile il barbeque.

Diverso è fra la gente anziana.

Quando i ciliegi sono in piena fioritura, nei parchi, sui viali o sui lungofiume vengono disposte delle lanterne rosa e al mattino presto inizia la gara per occupare il posto migliore (qualsiasi le condizioni del tempo) con un telone di vinile azzurro. In breve, tutto il terreno è coperto di azzurro. Nei posti più popolari, occorre camminare in punta di piedi per non pestare i teloni posti quasi a sovrapporsi.
Proprio una gran festa.
E per chi non è stanco o non ha potuto fare hanami di giorno, c’è la possibilità di fare yosakura, cioè un hanami serale, osservando i fiori illuminati da lanterne di carta colorata appese a file fra un albero e l’altro. 

fioritura dei somei yoshino

Non si sa esattamente quando e come sia nata la tradizione di fare hanami.
Alcuni studiosi teorizzano che sia nato dai ricevimenti dati dalla corte imperiale ma altri invece legano la nascita di hanami all’usanza pastorale di porre offerte al kami Sa ai piedi dei sakura fioriti, al fine di propiziare un buon raccolto.

Trovo che quest’ultima teoria sia molto poetica, ma alcuni studiosi fanno notare che la tradizione di fare hanami nasce per prima nelle città e non nel mondo rurale.

4 pensieri riguardo “I ciliegi da fiore del Giappone, sono lo spettacolo di primavera

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